Cina e Italia sono entrambe riconosciute come paesi dall’antico lignaggio storico, le cui genti, nel lungo corso degli anni, hanno dato vita a splendide e antiche civiltà, lasciandoci una grande ricchezza spirituale e un vasto patrimonio culturale. La civiltà cinese vanta una storia ininterrotta di 5000 anni, durante la quale ha contribuito al tesoro della conoscenza umana con delle perle splendenti: la teoria confuciana alla base del suo pensiero e della sua cultura, il sistema degli esami, costruzioni ingegneristiche quali la Grande Muraglia o il Canale che collegava Pechino a Hangzhou. L’Italia, oltre a dare i natali alla splendida civiltà dell’antica Roma, è stata anche la culla del Rinascimento, influenzando profondamente il processo storico dell’evoluzione della civiltà occidentale e lasciandoci in eredità un patrimonio storico splendido e maestoso. Riprendendo queste similitudini, il Presidente Xi Jinping, nel marzo del 2019, in un articolo a sua firma, ha affermato: “Cina e Italia sono rappresentanti eccezionali della civiltà orientale e di quella occidentale, e hanno scritto un capitolo indelebile nella storia dello sviluppo della civiltà umana”.
“Chi ha una volontà comune non può essere separato né dalle montagne né dal mare”. L’amicizia che accomuna le due grandi civiltà della Cina e dell’Italia ha una lunga storia. I primi riferimenti certi all’impero romano si trovano nel Libro degli Han Posteriori – Cronache delle Regioni Occidentali dove si fa riferimento a “grandi e retti uomini, simili ai cinesi, a cui per questo ci si riferisce come ai grandi Qin”. Anche nella storia romana si trovano riferimenti ai cinesi come a uomini dalla grande statura e longevi, ricchi di spirito di rettitudine e pietà filiale. La “stele nestoriana” del 781 d.C. documenta dettagliatamente la situazione della diffusione del cristianesimo in Cina. Il Milione di Marco Polo, con le sue descrizioni del sistema cinese, ha profondamente ispirato l’interesse degli italiani per questo paese orientale dall’antica civiltà; Matteo Ricci, oltre ad aiutare Xu Guangqi nel presentare in Cina gli ultimi ritrovati in fatto di tecnologia, ha anche redatto una traduzione in latino dei classici confuciani dei Quattro Libri, influenzando in grande misura il pensiero rinascimentale. Questi fatti dimostrano a pieno come questa storia bimillenaria di scambi ha fatto sì che, nonostante la notevole distanza che separa i due paesi, le due civiltà, superando le difficoltà della lontananza, si apprezzassero e influenzassero reciprocamente, coltivando un’idea comune di rispetto reciproco,imparando l’uno dall’altro nella eciproca fiducia e comprensione, costituendo così una forte garanzia per il consolidamento duraturo e continuo di una tradizione di amicizia tra i due paesi.
Il Museo Nazionale della Cina e le istituzioni culturali e i musei italiani hanno mantenuto stretti scambi e collaborazioni, ottenendo negli ultimi anni risultati fruttuosi. Nel 2018, il Museo Nazionale della Cina ha collaborato con 21 musei italiani e 17 musei cinesi per realizzare la mostra Embracing the Orient and the Occident: When the Silk Road Meets the Renaissance. Tramite una prospettiva interculturale, la mostra ha introdotto sistematicamente le numerose storie intorno ai lunghi scambi culturali e artistici fra la Cina e l’Italia dal ⅩⅢ al ⅩⅥ secolo, mostrando il processo storico dell’integrazione multiculturale. Dal 24 aprile al 30 giugno 2019, sotto la guida del Presidente Xi Jinping, è stata organizzata dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Popolare Cinese e dal National Cultural Heritage Administration la mostra intitolata The Journey Back Home: An Exhibition of Chinese Artifacts Repatriated from Italy, ospitata nel Museo Nazionale della Cina, che ha mostrato una chiara volontà comune da parte dei due governi di proteggere i beni culturali, nonché la ferma decisione di restituire alla loro madrepatria, attraverso canali giudiziari, diplomatici e affini, i reperti andati perduti. Tale mostra è diventata un simbolo memorabile dell’eccellenza della storia degli scambi fra i due paesi.
In seguito all’importante decisione del presidente Xi Jinping e del presidente Sergio Mattarella di ospitare nei rispettivi paesi l’Anno della cultura e del turismo Cina-Italia, il Museo Nazionale della Cina e il Ministero della Cultura italiano avevano inizialmente progettato di organizzare insieme nel 2020 una mostra che riflettesse le origini culturali dei due paesi; tale mostra è stata posposta per ragioni legate alla situazione pandemica. Quest’anno, il rilancio dell’Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia coincide con il 110° anniversario della fondazione del Museo Nazionale della Cina. Il Ministero della Cultura italiano, il Museo Nazionale della Cina e il Museo Nazionale Romano hanno nuovamente unito le forze per lanciare una mostra dal titolo Tota Italia. Alle origini di una nazione, quale progetto faro dell’Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia. La presente mostra rappresenta a pieno gli stretti e profondi scambi culturali tra i due paesi e la profonda amicizia tra i due popoli. Spero sinceramente che questa mostra possa servire quale testimonianza dell’amicizia radicata e duratura tra Cina e Italia, offrendo testimonianze materiali di questo glorioso passato, e possa servire inoltre da ponte per le relazioni fra i due popoli di Cina e Italia, e, a sua volta, apportare un contributo agli scambi tra i popoli e alla celebrazione dei valori comuni dell’intero genere umano.